Vaporizzatori: come funzionano e quale scegliere

Già da molti anni i vaporizzatori hanno invaso il mercato con modelli sempre più accattivanti e maneggevoli tanto da rendere la scelta di acquisto veramente difficoltosa.

Noi di Santa Planta Growshop seguiamo da tempo questo fenomeno e ci siamo resi conto che persino la motivazione d’acquisto è drasticamente evoluta: mentre in un primo momento si pensava al vaporizzatore quasi come ad uno strumento medicale (al pari di un aerosol) cioè puntando esclusivamente all’aspetto terapeutico o al modo di evitare la combustione, oggi il cliente chiede inoltre di poter apprezzare al meglio sapori, aromi, principi attivi possibilmente usando un apparecchio dal design curato e discreto.

Magari noi del settore diamo per scontati gli indubbi benefici della vaporizzazione, ma forse è il caso di analizzare insieme i vantaggi di questa tecnica.

Gli obiettivi di qualsiasi modello di vaporizzatore, sia da tavolo che portatile di nuova o vecchia generazione sono:

  • Estrarre nel modo più efficiente i principi attivi di una pianta officinale

  • Evitare la combustione e i danni da essa derivati (monossido di carbonio, catrame, ecc)

  • Apprezzare in pieno sapori e aromi delle nostre piante preferite

Ma come fa un vaporizzatore a consentire tutto questo?

Entriamo nel dettaglio.

Per raggiungere una temperatura sufficiente a fare evaporare i principi attivi senza arrivare alla combustione, i vaporizzatori sfruttano due metodi:

CONDUZIONE e CONVEZIONE

convezione e conduzione

CONDUZIONE:

I vaporizzatori che lavorano per conduzione, richiedono che le vostre erbe siano appoggiate direttamente sulla fonte di calore. Il prodotto si trova alloggiato in una camera di metallo o ceramica, che viene riscaldata dal basso. Questa vaporizzazione è molto rapida ma imprecisa (il rischio di arrivare alla combustione è reale).

CONVEZIONE:

In questo caso, la circolazione dell’aria calda che avvolge il prodotto in maniera uniforme e continua è responsabile dell’estrazione dei principi attivi e dei preziosi terpeni. Il materiale non è a contatto con la fonte di calore e quindi il rischio di combustione è quasi nullo. Questo procedimento richiede qualche secondo in più di pazienza prima dell’uso, ma consente di godere di un’esperienza più duratura.

Riassumiamo PRO e CONTRO di entrambi i metodi:

Vaporizzatori a conduzione

PRO:

  • Design semplice e compatto, utilizzo immediato e intuitivo.

  • Sono relativamente più economici rispetto ai vaporizzatori a convezione

  • Tempi di riscaldamento più rapidi

  • Aiutano gli amanti della combustione nel passaggio al nuovo metodo (essendo la tirata più forte e simile al fumo)

CONTRO:

  • La sostanza non viene vaporizzata in modo uniforme, quindi la si dovrà mescolare durante la sessione

  • Rischio di surriscaldamento e combustione del materiale

Vaporizzatori convezione

PRO:

  • Maggiore efficenza di riscaldamento

  • Controllo più preciso della temperatura

  • Vapore di qualità superiore in quanto il sapore non viene alterato

  • svappate più costanti durante la sessione

CONTRO:

  • Solitamente più costosi

  • Richiedono più tempo per riscaldarsi

  • Sono generalmente più ingombranti

 

Non ci resta che invitarvi ad una passeggiata curiosa fra i vari modelli che vi proponiamo e, perchè no, condividere i vostri feedback e suggerimenti

Santa Planta Growshop

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